mercoledì 28 ottobre 2015

PERCORSI DI ISTRUZIONE NEL CARCERE DI REBIBBIA - ANNO 2015

PERCORSI DI ISTRUZIONE NEL CARCERE DI REBIBBIA
(aggiornato al 2015) 


All’interno del Carcere di Rebibbia sono presenti diversi corsi di istruzione, a partire dai corsi di I e II livello , nonché corsi di istruzione UNIVERSITARI.

Nonostante i disagi e le difficoltà, la scuola costituisce un importante punto di riferimento per i detenuti, tanto da accogliere più di un terzo della popolazione detenuta. 

Il punto di forza dei corsi scolastici pubblici è rappresentato dalla continuità con cui vengono svolti, a differenza di altri corsi regionali o provinciali di natura strettamente professionale ed occasionale che vengono svolti all’interno del carcere. 

Ciò nonostante, scarsa è la sensibilità degli operatori che entrano in contatto con tale  realtà: dai Dirigenti scolastici agli operatori penitenziari e, per tale ragione, enorme è lo sforzo che gli insegnanti sopportano per svolgere adeguatamente la loro funzione:disagi strutturali, carenza  di materiale didattico, disagi psicologici .

Il ruolo ibrido ed incompreso dei docenti è oggi ancora una realtà. Nonostante la innegabile rilevanza giuridica attribuita all’Istruzione, quale strumento per il trattamento dei detenuti, nella pratica si ravvisano comportamenti ostativi e contraddittori a tale funzione.
L’ignoranza non fa che incrementare i reati e pertanto l’istruzione è uno strumento indispensabile per la lotta contro il crimine.

Sebbene  nel 2012 sia stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il Ministero dell’istruzione ed il Ministero di Giustizia, per la definizione degli obiettivi e ruoli , non si riesce a sviluppare un dialogo costruttivo tra i diversi operatori.

Inoltre la riforma dell’istruzione adulti, con l’avvento dei CPIA ha ulteriormente complicato la già difficile situazione in cui versa l’istruzione in carcere, proponendo schemi e modelli inapplicabili per gli adulti ristretti, tenuto conto altresì della rigidità delle strutture carcerarie.

L’Istruzione all’interno del carcere non può rispondere alle stesse logiche dell’istruzione all’esterno,  in relazione alla specificità per il diverso fine a cui è preposta, ad esempio riguardo ai limiti numerici imposti per la formazione delle classi, o  ai programmi da svolgere.

Ogni anno invece ci si trova alle prese con i numeri per la formazione delle classi, e sebbene siano previste deroghe in tal senso, le stesse vengono disattese dagli Uffici scolastici regionali.

Auspichiamo che quanto prima ci possa essere una autonoma regolamentazione dell’Istruzione nel Carcere, scevra da pregiudizi e da atteggiamenti paradossali.

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