Sabato 23 marzo a Rebibbia il Presidio, per dire BASTA AI SUICIDI IN CARCERE e per chiedere con forza una riforma del sistema penitenziario italiano che porti alla luce l'art.27 della costituzione.Il carcere così come è organizzato, con le scarse risorse umane e con le carenze strutturali non è in grado di rieducare nessuno, anzi è una scuola di criminalità soprattutto per i più giovani.Le persone che si sono suicidate(e che si suicidano) erano persone fragili non abili a sostenere la solitudine e la assenza di futuro e di speranza, persone senza famiglia e senza sostegno economico e psicologico.Persone e non numeri.
Purtroppo in queste condizioni i numeri dei suicidi, già 29 da inizio anno(compresi 3 agenti della Polizia penitenziaria), un suicidio ogni due giorni,saranno destinati ad aumentare e nessuno pagherà per la sottrazione di queste vite, così come molti non pagheranno mai per i crimini occulti commessi.E' un momento difficile per tutti, soprattutto per chi crede ancora nel rispetto della vita , della democrazia, dei diritti umani , nell'equità sociale e tanto altro, e conseguentemente è difficile anche per chi crede nel dovere e volere difendere tutto ciò, e combattere contro l'indifferenza politica e sociale.
Clicca qui per guardare il video dell'intervento Intervento Maria Teresa Caccavale
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, che ci hanno messo la faccia, molti con il cuore e con la mente perché fisicamente impossibilitati. Grazie a Carlo Testini, responsabile Arci di Roma e Denise Amerini Dirigente CGIL Roma , all'avv. Alessandro Costa, a Claudio Leone, agli associati di Happy Bridge e di Sbarre di Zucchero, ai simpatizzanti, alle Forze dell'Ordine presenti in modo discreto.
Basta ai suicidi in carcere.
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