lunedì 7 ottobre 2024

LA NOSTRA VISITA AL CARCERE DI CASTROGNO

  

VISITA AL CARCERE DI CASTROGNO


Delegazione in visita al carcere di Castrogno


Ieri la nostra visita alla Casa Circondariale di Castrogno (Te), insieme ad Ariberto Grifoni  Consigliere Regionale del Partito Radicale. L'Istituto diretto da poco dalla Dott. Maria Lucia Avvantaggiato, Direttrice illuminata e preparata, accoglie 356 detenuti di cui 40 donne. Tra le criticità più gravi riscontrate quelle inerenti l'Area sanitaria carente sia nel personale che nelle apparecchiature disponibili, in presenza di detenuti con patologie serie e molti detenuti psichiatrici. Altro problema non di poco conto per le famiglie dei detenuti, è la lontananza dell'Istituto dal centro della città e quindi poco collegato con i mezzi Ovviamente, come del resto in quasi tutti gli istituti penitenziari, un inconsistente numero di funzionari dell'area socio pedagogica e di psicologi. Pochi i corsi professionali con rilascio delle qualifiche, buono invece il comparto scuola. Pochi i detenuti in semilibertà o con art.21 con lavoro esterno. La situazione delle celle, due detenuti per camera, direi migliore rispetto ad altri istituti dove ci sono ancora i cameroni da 6/8/10 detenuti. Molti i detenuti con breve fine pena che non avrebbero motivo per rimanere ancora in carcere e molti che non hanno alloggio e lavoro al fine pena.




Il carcere è ancora un luogo non luogo, lontano dalla realtà, un luogo che non rieduca né reinserisce, e quei pochi, che ce la fanno ad uscire dal girone,  sono fortunati. Il carcere, come lo fu per i manicomi,
dovrebbe essere ripensato totalmente, ed esistere come ultima ratio. E' una istituzione inutile e dannosa perché genera altro crimine, oltre ad essere un costo che grava su tutti noi. Mentre noi ci prodighiamo per un cambiamento culturale della società, cercando di comprendere e di trovare valide alternative, i nostri governanti emanano provvedimenti che aumentano i reati e le pene e chiedono più carcere. Tutto ciò mi rattrista, ma noi continuiamo a batterci per una società più accogliente, inclusiva, gentile, ad abbattere i muri dell'indifferenza, e tanto altro. Potete trovare tutte le interviste integrali sui seguenti link (Fare il copia/incolla sulla barra degli indirizzi del browser)

martedì 27 agosto 2024

La mia lettera, pubblicata sull'Unità per sensibilizzare le istituzioni sui gravi problemi delle carceri.

 

Lettera aperta alle istituzioni

Mattarella, Meloni e Nordio visitate le carceri e fate qualcosa per gli invisibili: l’appello

Associazione Happy Bridge O.D.V Associazione di volontariato in carcere si è rivolta alle principali cariche dello Stato



Lettera aperta

al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella , alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani, al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, a Viceministro Paolo Sisto, ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea del Mastro delle Vedove e
Andrea Ostellari

Eccellenti rappresentanti delle istituzioni, siamo qui a sottoporre a Voi, oggi deputati a valutare e adottare provvedimenti che possano in qualche modo alleviare la grave situazione che da anni ormai sta devastando le carceri italiane, talune considerazioni che nascono da chi, come molti di noi volontari e persone della società civile, ha frequentato il carcere seppur in ruoli e funzioni diverse. Abbiamo visto molti governi transitare negli ultimi 30 anni, ovvero da quegli anni ’90 che forse sono stati i migliori sotto il profilo umano ma anche per le spinte motivazionali che ancora animavano, così come voluto dai nostri padri costituenti , chi immaginava un sistema carcerario rivolto alla rieducazione e reinserimento sociale delle persone detenute. Pensieri elevati che erano in qualche modo legati ad una volontà di rinascita e di riscatto culturale che trovavano fonte di ispirazione da quel periodo storico di dolore che aveva sottratto ingiustamente ed inutilmente tante vite umane. Il Carcere di Ventotene e il successivo Manifesto che ad esso si è ispirato, dovrebbero a nostro avviso essere il faro che dovrebbe illuminare tutta l’attività politica ed anche la società civile, quando ci si trova davanti a territori impervi che sembrano mettere in pericolo la nostra e la vita di tutti, territori sconosciuti ,selve oscure dove regna il male a la depravazione. Ed è qui che, a nostro avviso, risiede la capacità più elevata dell’uomo dei nostri tempi, che dovrebbe avere superato le leggi della vendetta, della violenza ,della guerra e della sopraffazione, che dovrebbe cercare nell’altro non il nemico ma l’avversario con cui dialogare anche se da fronti diversi.


Bisogna avere il coraggio di guardare negli occhi il male, capirne le origini e perché si è generato. Potremmo dilungarci a lungo sulla storia delle persone che hanno commesso atti criminali, sul valore della pena nei secoli, sul valore della giustizia, sulla nascita della criminologia, sui massimi sistemi su cui hanno scritto illustri pensatori e scienziati, e noi lo facciamo spesso nel nostro volontariato quotidiano proprio per sfuggire a quella morsa del pensiero unico che non fa crescere le persone e non le fa andare oltre gli schemi e i pregiudizi. Abbiamo imparato che in carcere non ci sono solo persone cattive, ma persone fragili, spesso deviate nel pensiero, con bassa cultura , persone che hanno conosciuto solo la strada del crimine per ottenere ciò che volevano, spesso per qualche diritto che in tempi lontani non esisteva. Tuttavia abbiamo sperimentato che con un giusto percorso, un percorso di vicinanza vera e costante, molte delle persone che abbiamo assistito in carcere sono cambiate soprattutto nel pensiero e nel profondo dell’anima riconoscendo gli errori ed il male generato. Certamente le difficoltà che si incontrano in questi cammini non sono pochi perché modificare il comportamento di un adulto è complesso e complicato, tuttavia i buoni esempi e la speranza di una vita migliore sono strumenti di cura efficaci. Purtroppo lo stato delle carceri italiane, ad eccezione di qualche esempio virtuoso dovuto ad una efficiente e sensibile Dirigenza unitamente alla preparazione e sensibilità del personale civile e militare presente, non agevola il percorso di rieducazione e reinserimento delle persone detenute.


Il detenuto che entra in carcere aspetta non meno di 6/9 mesi prima di conoscere il suo educatore, il suo psicologo o chi è preposto a delineare il suo percorso trattamentale. Anche le attività trattamentali andrebbero stabilite dall’Area Trattamentale insieme a tutte le componenti della società civile, così come previsto dall’Ordinamento Penitenziario evolutosi negli anni e che ha recepito la necessità di apertura del carcere alla società civile. Il carcere è un problema di tutti, non solo dello Stato, e tutta la comunità deve farsi carico di trovare soluzioni adeguate per il futuro reinserimento sociale delle persone detenute. Nessuno può essere ritenuto così distante dalla realtà carceraria, così come ci insegnano i fatti di cronaca, e forse ce ne rendiamo conto quando qualche nostro congiunto o amico o conoscente rimane coinvolto in taluni atti penalmente rilevanti. E’ bene trovare una collocazione diversa dal carcere per chi si trova a poca distanza dal fine pena, ma occorre tener presente che le persone hanno bisogno di un lavoro per potersi mantenere o di sussidi dello Stato per sopravvivere durante il periodo di detenzione domiciliare se non si vuole correre il rischio di una recidiva. Sicuramente l’ipotesi di un sussidio mensile sarebbe meno costoso del mantenimento giornaliero in carcere(circa 150 euro giornalieri) e ciò creerebbe meno tensioni e conflittualità sociale anche verso le Istituzioni. Altro tema importante è quello della formazione, che purtroppo in carcere non è garantita a tutti, a parte i corsi scolastici che fortunatamente riescono a coinvolgere positivamente il 30% della popolazione detenuta.


I corsi professionalizzanti , un tempo erogati dalle Regioni, oggi sono lasciati alla libera iniziativa di scuole, associazioni, ecc., ed oggi sappiamo tutti che non è facile trovare un lavoro se non si ha una specializzazione, ancor di più per un ex detenuto, ed allora anche qui occorre stabilire degli accordi tra le istituzioni e le imprese attraverso una adeguata conoscenza ed un sistema di incentivi fiscali (La legge Smuraglia che non tutti conoscono andrebbe snellita ed estesa a tutte le tipologie di imprese). Molti sono gli strumenti che il nostro Paese ha a disposizione per rendere il sistema carcerario più umano e adeguato alla sua reale funzione, ma necessiterebbe di personale motivato, istruito e ben disposto verso tale tipo di attività che si basa sulla presa in carico o meglio sulla cura delle persone. Basta agli slogan tipo “sbattiamoli in carcere e buttiamo via la chiave” . Tutti nella vita hanno diritto ad una seconda chance e per molti alla “prima chance” perché la vita non è stata generosa con loro, e chi è stato più fortunato ha il dovere di restituire qualcosa a chi ha ricevuto di meno. Le numerose Associazioni e volontari(migliaia) che si occupano del mondo della detenzione e che assistono le persone detenute e ex detenute nel loro percorso di rinascita, perché non si sentano escluse o emarginate, sanno bene che nel carcere non esiste solo il male perché ogni persona ha una infinità di risorse che può trovare espressione, e perché è proprio dalla carcerazione e privazione della libertà che sono nati personaggi illustri di cui oggi ancora si parla anche attraverso le loro opere d’arte, o personaggi che hanno subito la gogna dei pregiudizi di un’epoca che non ne ha compreso la genialità (Giovanna D’Arco, Galileo Galilei, Giordano Bruno, Caravaggio, Marie Olympe de Gouges, ecc.) e li ha condannati.


Ricordiamo anche i numerosi dissidenti politici che hanno speso e sacrificato la vita per i diritti civili, rinchiusi in carcere perché contro un regime politico antidemocratico. Riteniamo che una Nazione che voglia definirsi civile debba dare dignità a tutte le categorie sociali , soprattutto le più fragili e indifese che non hanno la forza di difendersi. La privazione della libertà è già una grande punizione ma far vivere la pena in modo inumano è inutile , dannoso , e costoso per tutta la società. Apriamo le carceri alla collettività, consentiamo l’accesso in modo più concreto e meno contenuto ai numerosi volontari disponibili a prestare attività a sostegno della popolazione detenuta affinché si senta meno sola e meno abbandonata. Liberalizzate le telefonate come avviene in altri Paesi europei e consentite maggiori accessi ai familiari per garantire una continuità affettiva( 6 telefonate al mese non sono sufficienti). Si consenta ai detenuti l’accesso controllato ad internet per motivi di studio (art.40 O.P.), di relazioni affettive, di accrescimento culturale individuale, rispondendo così a quel diritto costituzionale che vuole gli stessi diritti per tutti i cittadini. I detenuti vanno responsabilizzati nella gestione quotidiana , le punizioni collettive non sono mai state foriere di risultati positivi, anzi hanno sviluppato sentimenti di vendetta, rancore , odio e atti mafiosi.

Ad oggi la popolazione detenuta conta oltre 61.000 detenuti definitivi ,con 8000 detenuti circa con fine pena sotto un anno che forse potrebbero scontare la pena in detenzione domiciliare con specifico programma di reinserimento sociale e lavorativo. Per avere carceri funzionanti ci sarebbe bisogno di almeno 3000 educatori e non 800 come ce ne sono oggi , oltre a psicologi, medici, assistenti sociali, ecc. Dall’inizio dell’anno ad oggi 30 luglio 2024 si sono suicidate 64 persone .Non può essere questo il modo per svuotare le carceri. Le visite che avete programmato ed anticipato nella conferenza stampa aiuteranno forse (forse perché nelle visite programmate per poche ore non emergono le falle dell’istituto carcerario) ad avvicinarvi al mondo degli invisibili di cui scoprirete qualche volto che rimarrà impresso nella vostra mente e speriamo sia di impulso ad un vero cambiamento di passo degno di una classe politica al servizio della propria comunità.

Associazione Happy Bridge O.D.V. 

Associazione di volontariato in carcere


martedì 13 agosto 2024

LA GRAVE SITUAZIONE DELLE CARCERI ITALIANE

Si riportano alcuni articoli sulla grave situazione delle carceri italiane, in particolare sul sovraffollamento e sui suicidi in aumento.

 

 

    Nicola Marfisi / Agf - Il carcere Beccaria a Milano

 

I nomi (e le storie) dei 65 detenuti che si sono suicidati in carcere quest'anno

AGI - Si sono impiccati quasi tutti, chi col laccio dei pantaloni, chi con le lenzuola, chi con una corda. Qualcuno si è soffocato con un sacchetto di plastica, qualche altro riempiendosi i polmoni di gas o altre sostanze. A volte in cella non erano soli, c'erano dei compagni. A volte non sono morti subito, gli agenti della penitenziaria hanno provato a rianimarli. Età media 37 anni, più stranieri che italiani. Reati dall'omicidio al piccolo spaccio, tanti con dipendenza dalla droga, diversi con sofferenze psichiatriche. Ecco i 65 uomini e donne che si sono tolti la vita nelle carceri italiani dal primo gennaio 2024. Nel 2022 alla fine se ne erano contati 85, mai così tanti. Non di tutti sono noti nomi e cognomi, della maggior parte i sindacati penitenziari, che a loro volta registrano sette suicidi di agenti in questo anno, hanno diffuso, assieme ad associazioni, garanti e legali, minimi brandelli delle loro storie.

ADV

lunedì 12 agosto 2024

LA MIA INTERVISTA SULL'IMPORTANZA DELL'ISTRUZIONE IN CARCERE

 

 Per vedere l'intervista, fai click qui

👇

👉 https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=KNCC31QsHEQ&sfnsn=scwspwa👈

 




DECRETO NORDIO SULLE CARCERI, APPROVATO IN GAZZETTA UFFICIALE

Approvato il decreto NORDIO sulle carceri e pubblicato in gazzetta ufficiale. Di seguito, il testo completo:

L' ALTALENA - INTERVISTA DI REGIONAL RADIO SULLE STORIE E SUI LABORATORI DI SCRITTURA IN CARCERE

 Un programma radiofonico di Antonio Fresa in cui si parla dell'ultimo libro: "DONNE NEL TEMPO E OLTRE IL TEMPO" che riporta tante storie scritte dai detenuti attraverso i laboratori di srittura in carcere

 


 Per ascoltare l'intervista, fai click su questo link

         👉https://www.youtube.com/watch?v=1lc0lj3x8WE&feature=youtu.be&themeRefresh=1👈