PAURA DELLA LIBERTÀ
Venerdì 18 gennaio 2019 si è svolta presso la Casa di Reclusione di Rebibbia la premiazione del Concorso letterario curato dalla nostra instancabile Sr. Emma Zordan, Adoratrice del Sangue di Cristo, la quale oltre alle numerose attività di cui si occupa, presta servizio di volontariato presso la Casa di Reclusione di Rebibbia, fornendo sostegno e assistenza alle persone recluse, coinvolgendole nel suo laboratorio di scrittura , dando loro la possibilità di esprimere i sentimenti più reconditi, rendendoli così percettibili dal mondo fuori. E’ il quarto libro presentato da Suor Emma dal 2014 e la tematica scelta è stata una vera sfida per i detenuti : “PAURA DELLA LIBERTÀ’”.
Cosa succede al termine della detenzione? Quali sono le aspettative e la realtà fuori del Carcere? Un Libro ricco di spunti di riflessione sui sentimenti, sulle debolezze umane, sulla responsabilità che ognuno di noi ha verso chi è più fragile, sulla misericordia che è necessario mostrare verso chi ha sbagliato. Tutti gli elaborati contenuti nel Libro esprimono chiaramente le paure che molti hanno di non essere pronti ad affrontare il mondo esterno, di trovarsi incapaci di rispondere alle richieste della società, ma soprattutto di trovare una realtà dura e difficile per le ristrettezze economiche che non consentono un sostentamento familiare sufficiente e spesso per la mancanza di affetti veri e sinceri. In una sola parola, paura del futuro.
Suor Emma ha voluto dedicare questo volume al Dottor Stefano Ricca che è stato Direttore della Casa di Reclusione di Rebibbia dal 2009 e che ha sempre sostenuto le attività culturali e artistiche all’interno del Carcere, comprendendone la validità ai fini trattamentali. Presente Il Cardinale Giuseppe Petrocchi, uomo di grande spessore umano e culturale, il quale aveva già partecipato alla precedente edizione del Concorso, rinnovando la gratitudine per l’invito, e per la possibilità che tali circostanze ci offrono per uscire dall'ovvio e da tutto ciò che non ci permette di vedere le cose in maniera circolare.
Sottolineando inoltre l’atto di misericordia che tali incontri rappresentano sia per i detenuti, che per chi si rapporta con loro, consegnandoci brani che ci arricchiscono e responsabilizzano, dandoci la possibilità e la forza di evangelizzare il mondo proprio attraverso le sofferenze degli ultimi. Il Cardinale ha poi affrontato il tema della libertà sottolineando come la libertà sia un fatto mentale e non propriamente fisico, in quanto si può essere liberi dentro un carcere o ovunque , mentre si può essere prigionieri anche fuori dal carcere. La via della libertà è sempre aperta per cui tale esperienza deve essere accessibile ad un numero sempre maggiore di detenuti ed accolta con amore da chi legge le loro storie. La libertà non è un risultato scontato e conseguibile a basso costo, ma è meta di un cammino a tratti molto faticoso e paziente e necessita dell’aiuto di Dio. La Libertà si coniuga con la verità, è la promessa che ci rivolge Gesù: “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi “.
Presente anche Monsignor Dario Edoardo Viganò, assessore al Dicastero per le comunicazioni del Vaticano, che dirige da anni la Pastorale all’interno delle Carceri, con la trasmissione “Il Vangelo dentro”, condotto dal giornalista del Vaticano, Davide Dionisi. Monsignor Dario Viganò, associandosi ai ringraziamenti già espressi dal Cardinale Petrocchi, ha evidenziato come la paura della libertà trovi oggi ampia diffusione, accendendo molti fari sulla condizione di disagio che vive l’umanità. Ha parlato della libertà associandola alla responsabilità ed al rischio che sempre esiste nelle scelte quotidiane, responsabilità che però ci rende uomini. La libertà per questo fa paura a tutti, ed è per questo che l’uomo deve operare una costante selezione delle proprie scelte. L’obbiettivo è quello di far uscire la divinità che è in ognuno di noi, perché Dio è parte di noi. Altro elemento importante è il perdono ed il perdonarsi per poter raggiungere la serenità del cuore.
Sono stati premiati tutti gli autori con i doni che Suor Emma ha amorevolmente impacchettato e consegnato a ciascuno di loro.
Il messaggio che gli ospiti della Casa di Reclusione ci mandano è chiaro ed evidente: aiutateci psicologicamente e materialmente per un vero reinserimento nella società, per essere accolti e amati. E’ questo che rende necessari i Laboratori di scrittura, per rielaborare il proprio vissuto, per comprendere il proprio cammino, per comunicare con gli altri e capire i bisogni di chi non ha molta voce per poterli esternare.
Grazie a Suor Emma Zordan ed a tutti coloro che si prodigano per la realizzazione di queste opere di bene. Un saluto al al gruppo della parrocchia di Allumiere che ha partecipato all’incontro, rappresentando il testo di Kafka “ LA TANA”
Prof. Maria Teresa Caccavale
ex insegnante nel carcere di Rebibbia
L'articolo è stato pubblicato sui settimanali "MIRACOLI" e "TUTTO" del mese di Febbraio 2019
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